5 Ottobre
Una delle decisioni che le aziende di diversi settori si trovano a prendere è quella di decidere cosa gestire internamente e su quali processi/aree coinvolgere, invece, terze parti. Il ricorso all’esterno è un fenomeno in crescita, sia da parte di aziende manifatturiere che di servizi, spinto da obiettivi quali maggiore flessibilità, miglioramento della produttività, maggiore efficienza e razionalizzazione dei costi, condivisione del rischio con un partner esterno.
Quando si decide di coinvolgere terze parti nella gestione di processi produttivi e logistici – ambiti più conosciuti da PLF perché presidiati da tempo – le forme contrattuali che vengono prese in considerazione sono essenzialmente due: la somministrazione o l’appalto endoaziendale. Quali le differenze tra le due opzioni?
La principale differenza è che “attraverso il contratto di appalto una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro, secondo lo schema dell’obbligazione di risultato”; nel contratto di somministrazione, invece, l’agenzia per il lavoro invia in missione dei lavoratori che svolgono la propria attività nell’interesse e sotto la direzione e il controllo dell’utilizzatore, secondo lo schema dell’obbligazione di mezzi. Da questo discende che, nel contratto di appalto, i lavoratori restano nella disponibilità della società appaltatrice, la quale ne cura la direzione ed il controllo, nella somministrazione è invece l’utilizzatore che dispone dei lavoratori, impartendo loro le direttive da eseguire”.
Quale di questi due approcci e modalità contrattuali è quella più vantaggiosa per l’azienda che decide di affidarsi ad una terza parte?
Alla luce della nostra esperienza, l’unica risposta a questo quesito non può che essere la seguente: dipende dal contesto in cui viene fatta la scelta dell’una o dell’altra modalità di coinvolgimento di terze parti, e dal partner al quale ci si affida.
Realtà come PLF, focalizzate su appalti endoaziendali, generalmente vengono coinvolte quando la Committente ha già scelto questa opzione e deve individuare il miglior fornitore.
In questi casi, per nostra “policy commerciale”, ci assicuriamo che la scelta operata dalla Committente non sia il risultato di una mera valutazione economica. Verifichiamo che sia stata realizzata un’analisi approfondita della situazione di partenza, che necessariamente PLF dovrà conoscere e condividere.
Perché questa particolare attenzione all’analisi dell’AS IS che ha portato a preferire l’appalto endoaziendale alla somministrazione? Perché da questo dipende il successo della partnership con il nostro cliente. Nella maggior dei casi, l’insuccesso di una partnership è causato proprio dalla scelta sbagliata del “modello organizzativo” e/o dello “strumento normativo contrattuale” adottati.
Nel caso in cui un’analisi puntuale non sia stata fatta, prima di formulare un’offerta, proponiamo di approfondire direttamente se e quanto il modello organizzativo e lo strumento tecnico/contrattuale desiderati possano essere efficaci rispetto al contesto e alle esigenze.
L’analisi dovrà necessariamente partire dall’ambiente in cui verrà svolta l’attività, per poi passare alla valutazione approfondita dell’attività stessa, sia nel caso in cui sia stata gestita direttamente sia indirettamente. Vengono reperite tutte le informazioni necessarie a descrivere il processo o i processi da prendere in carico, viene fatta una valutazione dei fabbisogni delle risorse.
I dati e le informazioni da reperire riguardano essenzialmente i seguenti aspetti:
Dati e informazioni vengono analizzati dal punto di vista legale, tecnico ed organizzativo. Dalla loro valutazione discende l’opportunità o, meglio ancora, l’idoneità a procedere con la proposta di appalto endoaziendale.
Quando non ci sono le condizioni per poter procedere con appalto endoaziendale? Ad esempio, quando emerge la necessità di mantenere l’esercizio del potere gerarchico in capo alla Committente o elementi di forte “promiscuità” nella struttura organizzativa. In tal caso, PLF suggerisce di ricorrere ad altre forme contrattuali (somministrazione e gestione diretta).
E’ evidente che, alla luce dei diversi aspetti da considerare, non c’è una soluzione migliore delle altre, in assoluto. Dipende dal contesto, dall’organizzazione dell’azienda cliente e dagli obiettivi di breve/medio/lungo termine che intende raggiungere. Scelta la soluzione, uno step fondamentale perché sia efficace, è rappresentata dalla scelta del partner.
PLF è la società partner del Gruppo De Pasquale che offre soluzioni di flessibilità organizzativa volte a garantire risultati concreti, risparmi e maggior valore per i tuoi clienti.
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